Dopo aver intimato a tutte le cliniche italiane e a quella di Udine in particolare di non accogliere Eluana Englaro per rispettare la sentenza della Corte di Cassazione, Sacconi è indagato dalla Procura di Roma per “violenza privata”.
Il povero Sacconi, che paventava “conseguenze inimmaginabili” per la clinica di Udine, si sente attaccato e parla di un “atto intimidatorio”. “Non sono Ponzio Pilato”, ha detto “Non ho compiuto atti violenti. Ho assunto in scienza e coscienza l’atto di indirizzo rivolto al Servizio Sanitario Nazionale.”
Dice che lui è sereno. Certo, non è difficile esserlo quando non è tua figlia che sta in quelle condizioni in balia di preti e politicanti.
Interessante come ogni volta che un politico viene indagato per qualsiasi motivo le sue prime parole siano “atto intimidatorio”.
Come al solito, il mio massimo rispetto per il signor Englaro, che nonostante tutto continua la sua lotta con dignità e serietà.
«Io voglio un tetto per ogni famiglia, del pane per ogni bocca, educazione per ogni cuore, luce per ogni intelligenza» (Bartolomeo Vanzetti) E' piuttosto ovvio che questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 7-3-2001 (ma davvero tocca scriverlo?)
lunedì 19 gennaio 2009
Violenza privata
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L'atto di indirizzo ad hoc è peggio di un atto pilatesco. E' un atto di disprezzo. Di menefreghismo. Vietato morire con dignità. Vietato avere dignità...
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