mercoledì 9 giugno 2010

Tu mi fai schifo.


"Ho detto agli uomini della Protezione civile di non andare in Abruzzo o almeno di farlo senza insegne o almeno senza rendersi riconoscibili: rischi che qualcuno che magari ha avuto dei familiari morti sotto le macerie e con una mente fragile, gli spari in testa. La Protezione Civile non si recherà più in Abruzzo finché esisterà l'accusa di omicidio colposo."



 

Se ti aggrediscono, nasconditi.


Le associazioni per la difesa dei diritti delle "minoranze" non hanno capito niente.
Quelli ancora credono che se ti picchiano per strada o ti discriminano per le tue preferenze sessuali, politiche, religiose e per il colore della tua pelle la risposta deve essere "uscire allo scoperto", far vedere che non si ha paura, che si è fieri di ciò che si è. E quindi stanno sempre a organizzare cortei, sit-in, fiaccolate.
Antichi.
E ignoranti, nel senso che non sanno niente.

Quindi ci pensa Frati a spiegare come ci si deve comportare.
Frati è il Rettore della Sapienza, la mia Università.
Il fatto che non mi piaccia non conta, qui si parla di vere lezioni di vita e tutti dobbiamo trarne vantaggio.

Allora, praticamente quei froci fricchettoni pseudoartisti che si fanno chiamare
QueerinAction avevano pensato ad una rassegna cinematografica alla Sapienza.
La volevano fare al pratone, in perfetto stile fricchettonecomunista, insomma.

Ma questi ragazzetti non sanno come stanno davvero le cose e per loro fortuna il Rettore corre in  loro aiuto, dall'alto della sua immensa sconfinata meravigliosa cultura e soprattutto in ossequio al suo ruolo di educatore.

Pare che i fascisti questa cosa proprio non la vogliono vedere nella loro fascistissima Università e quindi avrebbero minacciato le solite cose (che poi dice che in realtà c'è stata una mezza rissa tra ubriachi che sarebbe stata usata come pretesto da Frati, ma queste cose sono solo brutte voci messe in giro da qualche marxista leninista gay).

Meno male che è arrivato superFrati a salvare la situazione: STOP alla rassegna.
Così i disordini si evitano. Niente di più facile. C'è da chiedersi come mai non ci avesse ancora mai pensato nessuno.

Come quando passeggi tenendo per mano uno/a del tuo stesso sesso: se ti massacrano di botte è solo colpa tua. Bastava evitare di far vedere al mondo tanto amore, no?

Aurelio Mancuso proprio non capisce il senso del grande intervento del SuperRettore e se ne esce con storie che non stanni né in cielo né in terra:

"La rassegna, patrocinata dalla Provincia di Roma è stata cancellata adducendo la possibilità di attacchi omofobi da parte di gruppi dell'estrema destra capitolina. In verità non vi è stato alcun segnale di questo tipo. La rassegna doveva iniziare domani, era stata resa nota da tempo senza che vi siano state reazioni negative. Le associazioni organizzatrici hanno lanciato una raccolta di firme ma non si può accettare che per supposti e infondati timori di attacchi omofobi si cancelli una rassegna cinematografica a tematica lgbtqi: così facendo si fa vincere proprio chi ritiene di doverci discriminare nella nostra dignità"

Sciocco Mancuso. Non ha capito che la nuova via da percorrere è il ritorno al passato: chiudersi in casa, fare finta di essere altro da sé, abbassare la testa, non guardare nessuno dritto negli occhi e soprattutto non difendere mai le proprie idee e le proprie convinzioni dagli attacchi beceri della feccia che ci circonda.

lunedì 7 giugno 2010

Insensibile del cazzo


Caro signor Facebook,
non credi sia da veri bastardi consigliarmi di chiedere l'amicizia al mio ex?
Io me ne sto lì a farmi i cazzi miei (sono drogata di giochetti idioti: coltivo terre, sfamo animali, faccio saltare quadrati colorati) e appena sposto lo sguardo mi trovo la foto dell'ultimo uomo che m'ha fatta piangere lacrime amarissime?
Ci sono milioni di utenti attivi e con la faccenda dei sei gradi di separazione potrei "conoscerne" a tonnellate e tu mi metti davanti proprio quella foto?
Bah, fanculo.

Cioè...


... esiste un campionato mondiale dei "popoli senza nazione".
E per la terza volta l'ha vinto la Padania. Giocava anche il Regno delle Due Sicilie.

Padania e Regno delle Due Sicilie.


Cazzo, se io fossi curda mi incazzerei come un toro.

Mi sto deprimendo.

giovedì 3 giugno 2010

Sei punti esclamativi.


L'altro giorno uno dei miei referenti m'ha rifilato l'ennesimo cetriolo: scrivere una brochure sulle attività della società qui dal cliente, ordine del SuperCapoDeiCapi.

Gli ho detto che non l'ho mai fatto e che avrei avuto bisogno di qualche dettaglio in più, tipo conoscere il destinatario, quale tipo di dati evidenziare e cose così.
La sua risposta è stata: "Be', mica posso dirgli che non lo facciamo perché non siamo capaci".
A parte il plurale, m'ha parecchio indispettita il suo evidente rifiuto a darmi indicazioni. Insomma, lui è un genio dell'informatica, con le parole posso ben pensarci io, sciocca ragazzina che sa a mala pena usare un pc.
M'è presa malissimo e come al solito m'è venuta l'ansia da prestazione., con tanto di tachicardia (si, cazzo, io sono una che quando si ansia c'ha la tachicardia, cheppalle).

Ho cominciato a buttare giù qualcosa, con scarsi risultati, poi ho deciso di scavalcare un referente poco interessato e chiamare il SuperCapoDeiCapi per chiedere direttamente a lui qualche indicazione.

E quindi ho scritto un po' e gli ho mandato una prima bozza dicendo che sapevo che il tutto era probabilmente sconclusionato, ma che avevo bisogno di sapere almeno se stavo andando nella giusta direzione, non avendo mai fatto un lavoro simile.
La risposta del SuperCapoDeiCapi è stata: Ottimo!!!!!! e non sto scherzando, domani mattina passo e aggiustiamo alcuni dettagli.

Sei punti esclamativi.
Non mi capitava dalle elementari e ora mi sento parecchio meglio.
 

Feste della Repubblica e Belle che salutano.


Stavolta Maroni c’ha ragione: le polemiche sulla sua assenza alle celebrazioni del 2 giugno a Roma sono un inutile polverone, discussioni sterili buone solo per riempire i giornali .
Insomma, davvero è necessario chiedere perché non c’era?
Siamo seri, questo è uno dei capi di un partito che dalla sua fondazione ha detto che col tricolore al massimo ci si può pulire il culo, un partito che s’è reinventato la storia del paese, decidendo di discendere da un non meglio identificato “popolo padano”.
La sua assenza non solo è giustificata, ma è anche perfettamente logica.
Non si deve essere dei gran geni per capirlo, no?

La cosa su cui casomai sarebbe il caso di interrogarsi sono le parole della preside di una scuola media di Roma, che ai suoi studenti che hanno intonato “
Bella ciao” a fine concerto davanti a non-so-chi del Ministero della Pubblica Istruzione, ha detto che non solo hanno compiuto un atto riprovevole (non una “semplice ragazzata”, come se intonare un inno partigiano fosse l'equivalente musicale del riempire i cessi di bigattini), ma anche che "non vanno mai dimenticati i doveri verso chi ospita, a cui ci si deve rapportare con rispetto”.
Quindi, bastardelli comunisti, cominciate a imparare “faccetta nera”, che la prossima volta ve tocca cantà e pure con convinzione.

Comunque la parata militare del 2 giugno mi fa cagare. Tanto per la cronaca.

martedì 1 giugno 2010

Un bambino costa quattromilacinquecentoeuri pagabili in comode rate.



Quando andavo al Liceo l'AIED venne a farci una specie di corso di educazione sessuale.
Certo a quell'età sapevamo tutti come si facevano i bambini e non tutti avevamo una vita sessuale (tempi bui per molti di noi, quelli), ma eravamo un'altra generazione, spesso figli di vecchi fricchettoni che ci avevano spiegato un po' tutto.
Sapevamo anche come non si fanno i bambini e con gioia avevamo ricevuto a piene mani i profilattici portati in dono. Sapevamo anche che se avessimo avuto vergogna di andare in farmacia, alla sede AIED avremmo potuto averne ancora.

La signorina ci spiegava che il solo modo per combattere l'aborto è la prevenzione.
Tipo la storia del dentifricio: prevenire è meglio che curare.
Un profilattico evita l'aborto.
Certo ci disse anche che i profilattici possono rompersi o sfilarsi e che la pillola non è sicura al 100% e da lì è partito il pippone sulla  contraccezione d'emergenza e soprattutto sulla legge 194.

Ecco, mi sa che in Padania 'sto corso l'hanno fatto in pochi, visto che quei geniacci della Regione hanno pensato di dare un bonus di 250 € al mese per un anno e mezzo (4500€) alle donne che rinunciano ad abortire "pur vivendo in condizioni economiche difficili".
"Nessuna donna dovrà più abortire in Lombardia a causa delle difficoltà economiche" , ha detto Formigoni.
Certo, sarebbe anche bello fare dei corsi di educazione sessuale nelle scuole per spiegare come si possa non arrivare al punto di abortire, ma per un ciellino deve essere davvero troppo.

Ancora una volta una scelta dolorosa viene ridotta a qualcosa di puramente economico.
Che poi, siamo seri, con 4500€ in un anno e mezzo mi sa che non ci fai un granché: è solo becero populismo sul corpo delle donne. Come al solito, del resto.

Dice che in questo modo  vogliono "aiutare la famiglia, la maternità e la natalità, rimuovendo il più possibile gli ostacoli, a cominciare da quelli di natura economica, che rendono più difficoltoso il fare una scelta a favore della vita".
Non un accenno, mi pare, alle donne che perdono il lavoro perché incinte, agli asili comunali che non bastano, agli affitti alle stelle, al costo della vita che non fa che salire.

Con 4500€ il ciellino medio è felice di aver salvato una vita che ancora non c'è per ben 18 mesi, poi ci pensasse la madre e tanti saluti.