mercoledì 31 agosto 2011

Cronaca di Roma

Ci sono due notizie della cronaca di Roma che oggi non mi danno pace.

La prima riguarda sempre lui, il SindacoDegliAltri.

Dopo aver (ri)detto che la criminalità in crescita a Roma  è sostanzialmente colpa di Romanzo Criminale, sta di continuo minimizzando il problema, che però verrà brillantemente risolto con un "terzo patto" per la sicurezza: molte più guardie.
Già nel 2009 aveva detto che tutta 'sta violenza è un "fenomeno emulativo che porta soggetti criminali a regolare i propri conflitti usando disinvoltamente coltelli e pistole. [...] una delle cause di questa tendenza emulativa quella pericolosa mistificazione culturale che è stata fatta con serie televisive come Romanzo criminale e Il capo dei Capi, dove i protagonisti apparivano più come eroi negativi che come spregevoli criminali". Era già stato abbondantemente sputtanato, ma evidentemente è un suo cavallo di battaglia e proprio non riesce a staccarsene.
Il grosso del problema di Roma, dice, "è relativo alla carenza di organico, le forze di polizia a Roma sono sottoposte a uno sforzo per la questione irrisolta delle scorte e ora anche in vista delle prossime manifestazioni, che fanno preannunciare un autunno 'caldo'". 

Una frase buttata lì come se niente fosse, ma che ci lascia immaginare quali saranno i metodi usati dal Comune per reprimere ogni dissenso.

L'autunno "caldo", caro SindacoDegliAltri lo avete voluto voi, l'ha voluto il tuo governo, lo vuole ogni giorno ed è inutile che vai a fare la manifestazioni con gli altri sindaci e minacci di portare disabili e poveracci davanti al Parlamento perché la manovra è uno schifo.
Sei tu che mangi con certa gente, sei colpevole quanto loro.
E una bella conferma alle mie paure sulla repressione viene dalle parole di Mantovano, sottosegretario agli Interni: "Siamo molto preoccupati per le manifestazioni che si svolgeranno nella capitale nei prossimi giorni e nelle prossime settimane. Il diritto a manifestare è nella Costituzione, in cui però è specificato che va esercitato pacificamente. L'esperienza degli ultimi mesi è fonte di preoccupazione". Il sottosegretario, facendo riferimento in particolare ai due cortei previsti il 6 settembre a Roma, giorno in cui la Cgil ha proclamato lo sciopero generale, ha aggiunto: "Facciamo un appello alle parti sociali perchè evitino derive violente".
Paura eh? Siete talmente abituati ad affamarci come meglio vi piace che vi terrorizza l'idea che qualcuno possa svegliarsi.
Come se poi la CGIL fosse un covo di terroristi...

Fantastico, quelli che hanno fatto una campagna elettorale zozzissima basata sulla sicurezza ora non sanno cosa fare e danno la colpa ai cortei.

E non è mica la prima volta. Vi ricordate il "Vademecum" per noi signorine?
Cito: Quartieri grandi come città, moltitudini di persone e di auto che si spostano ogni giorno, manifestazioni e cortei che raccolgono persone da tutta Italia, milioni di turisti che affollano il centro della città, immigrati di razze diverse in cerca di una casa o di un lavoro che si riversano nelle periferie (pagina 4)

Rispondendo alle affermazioni del SindacoDegliAltri e di Mantovano, Smeriglio, assessore provinciale al Lavoro, dice una cosa che mi porta dritta alla seconda notizia: "I problemi sono altri, come la mancanza di socializzazione nei comuni di prima fascia e nelle periferie".

Periferie.
Essendo io vissuta a Corviale a cavallo tra gli anni '80 e '90, un paio di cose sulla periferia-ghetto-dormitorio le so. 
Uno dei problemi più grossi di certi quartieri è davvero ciò che dice Smeriglio: mancanza di socializzazione. Magari lavorare su quello potrebbe essere un buon punto di partenza, no?
Proprio davanti a Corviale c'è una biblioteca comunale bellissima, nuova, efficiente.
Ecco, farne una in ogni quartiere mi pare una buona idea. Magari con dei progetti culturali, teatro, sport, musica.
Fare uscire i giovani dal quartiere, fargli capire che Roma è altro e che soprattutto è anche loro, dargli risorse e possibilità.
Anche questo è "socializzazione".
Ma no, è molto più facile lasciare che la periferia marcisca: almeno resta confinata in un punto ben delimitato e non va a sporcare il centro.
E proprio nell'ottica della socializzazione e delle strutture nelle periferie romane, ecco la seconda notizia: proprio a Corviale e a Magliana, gli asili non possono garantire il tempo pieno, quindi i genitori tireranno fuori di tasca loro quaranta euro al mese per poter avere ciò che gli spetta di diritto.
Ma non dovrei stupirmi: fu proprio il SindacoDegliAltri a dire che non si sarebbero più costruiti asili nido comunali, no?
Costano troppo, aveva detto.
Alla faccia delle famiglie che il tempo pieno lo scelgono per necessità e non perché non hanno voglia di stare coi propri figli.

Come non si vergogni questo tizio di guardarsi allo specchio resta per me un insondabile mistero.





Miss Italia

Allora, la notizona, rilanciata su tutti i quotidiani nazionali manco fosse la scoperta di una cura definitiva per il cancro è che a Miss Italia ci saranno le taglie 44, come nel mondo reale.

Non posso non chiedermi se sia una presa di coscienza della realtà o una mossa di marketing puro e geniale.
Mi interessa ben poco, comunque.

La cosa divertente è il meraviglioso decalogo della nuova miss, che si chiama "decalogo" anche se i punti sono undici, scritto dalla patron (m'ha sempre fatto ridere "patròndimissitalia", non so perché) Patrizia Mirigliani.

1)     Una ‘ragazza di Miss Italia’ non può non leggere almeno un quotidiano ogni giorno per essere informata sulla politica e sul costume, e non solo sui pettegolezzi.
Chissà se faranno una specie di test, dove le ragazze più ignoranti verranno umiliate tra le risatine e le battute acide della "giuria": "ahahahah! Ma dai! Come fai a non saperlo? Ma sono sicuro che se ti chiedessi il nome della nuova fidanzata del tronista Cippiricchio mi sapresti rispondere, vero? [risatina isterica della miss messa in mezzo] Sei proprio una vera bionda! [risate corali di pubblico, concorrenti e giuria, carrellata sulle bionde in concorso, possibilmente anche delle loro tette]


2)     Ogni ragazza, per diventare donna, deve leggere almeno tre libri l’anno: li sceglie accuratamente e si crea così un piccolo, ma importante bagaglio culturale. La scelta può iniziare con ‘Madame Bovary’ di Flaubert, ‘Anna Karenina’ di Tolstoj,  ‘Orgoglio e pregiudizio’ di Austen, e anche ‘Acciaio’, il successo di un’autrice giovane e contemporanea, Silvia Avallone.
Tranne Avallone, ho letto tutto, ora si che mi sento un po' più donna. Certo, una simile raccomandazione starebbe meglio, appunto, tra le pagine di Anna Karenina: fa tanto giovane-di-buona-famiglia-ottocentesca-in-cerca-di-marito. E comunque è scandaloso non aver messo in elenco "Cime Tempestose".


3)     No al piercing a vista (su labbra, naso, orecchi)
4 per lobo, uno al naso. Ma mi sono fermata subito perché ho il terrore degli aghi. I tatuaggi possono esserci? No, perché secondo me un bel tatuaggio sull'inguine, con annesse battutine stile Alvaro Vitali del tipo "e a chi lo fai vedereeeehhh? Mmmmhhhh! Chissà come gli piace!" fa schizzare sicuramente lo share.


4)     No a rifacimenti fisici troppo vistosi e visibili. Il Concorso non compie controlli per accertare se una miss ha parti del corpo “rifatte”, ma interviene se le modifiche sono evidenti.
Mercato di bestiame: "aho, controllame quella, che me pare troppo vistosa"


5)     No alle lenti a contatto colorate.
Perché? Ma il no è per il concorso o in generale? Che poi io non le porto perché mi fanno impressione, ma non posso escludere che un giorno vorrò uno sguardo rosa fucsia.
Forse potrei essere una "ragazza di Miss Italia"


6)     No al costume da bagno eccessivamente sgambato. Il costume deve far risaltare la femminilità della donna senza renderla volgare.
E il topless? Aho, a me piace l'abbronzatura integrale, non sopporto i segni bianchi, mi fanno senso. 

7)     No all’uso indiscriminato del cellulare e degli SMS.
Definite "indiscriminato". A casa mia posso fare come mi pare o perdo automaticamente lo status di "ragazza di miss Italia"?


8)     No alle unghie ricostruite e allungate.
Figurati, io le mangiucchio. Chissà se si può fare.


9)     No a tutte le cose “troppo”:  troppo scollate, troppo corte, troppo larghe, troppo decorate, troppo colorate, troppo eccentriche.
Eh, si sa, il troppo stroppia.


10) I tacchi vanno indossati solo se il contesto lo permette e se si è certi di mantenere un’andatura elegante per tutto il tempo.
Si nun ce sei bona, mettite le ballerine! E basta col tacco dodici in ufficio, non è chic!


11) Si tenga bene a mente che saltare i pasti non è un buon esercizio! La fame fa ingrassare e il digiuno è pericoloso.
 Burp! (Ok, questa è la sola cosa sensata)

Buona visione.

martedì 30 agosto 2011

Buone notizie (?)

Torno dalle vacanze e lavoro ce n'è poco, quindi perdo tempo su internet.
Tra le mie letture preferite,ovviamente, Pontifex: lì trovo sempre qualcosa che mi aiuta a sfogare la rabbia.
Di solito non manca mai un articolo che spiega come lo stupro sia colpa della puttanella che se l'è cercata e l'omosessualità una malattia che viene dritta dritta da Satana.

Comunque, navigo un paio di giorni, ma niente: solo pallosissime storie dei santi e trascrizioni più o meno fedeli degli ultimi Angelus.

Poi oggi un'amica mi manda questo messaggio:
http://mazzetta.splinder.com/post/25387842/il-direttore-di-pontifex-arrestato-per-stalking
Lo sapevi? Una bruona giornata!! Bacio!
Corro al link e ho la stessa reazione che state avendo voi.

Ora, io non lo so se quel B.V. quarantaseienne barese arrestato è proprio lui, ma se fate un giro in rete è pieno di articoli in merito. 
So solo che manca è la sua smentita.
Anche l'UAAR rimanda al post di Mazzetta.

Questa notiziona fa il paio con quella del senatore portoricano ipermacho, il vero uomo, quello che i gay li schifa, che si scaglia contro le loro schifose unioni contronatura e che pare sia stato beccato su un sito di incontri per gay mezzo nudo o qualcosa del genere.

Dante. Questo è Dante. 
Quando a scuola ci sbomballavano con la faccenda del contrappasso, non ci saremmo mai aspettati di vederla con tanta chiarezza.



lunedì 29 agosto 2011

Trasloco

E' tutto un traslocare. 
A fatica mi sto trasferendo da A. Fatica perché sono pigrissima e dopo il lavoro l'ultima cosa che voglio è tornare a casa a fare scatoloni. E anche perché non riesco a rinunciare al mare (sì, è dello stesso colore dell'acqua zozza delle olive, ma lo chiamiamo mare) nel finesettimana.
In ogni caso, andiamo avanti e ieri ho sconfitto l'armadio. O per lo meno, per ora la roba non sta esplodendo.

E poi trasloco qui, abbandonando Splinder, che nonostante qualche incomprensione, mi ha ospitata per anni e che per quanto possa sembrare assurdo, m'ha dato delle gioie.

Sto passando un periodo allucinante, ma reggo botta, anche grazie ad A, che mi sta vicino e non mi opprime con domande cui non ho voglia di stare a rispondere; grazie alla mia Amica ritrovata, che mi basta guardarla in faccia per stare un po' meglio; grazie alla Cuggia, che è la sola cosa buona di cinque anni buttati a lavorare in un postaccio.

Passerà pure 'sto momentaccio. 
Intanto, oggi ho deciso che mi lamento: cazzo, me lo merito.




venerdì 26 agosto 2011

Indignazione modaiola a comando


Il bello dei social network è che ci permettono di capire come funzionano tante cose.

Già la faccenda di Lettera Viola e TG1 mi aveva fatto capire un po' di più quello che dice un amico: "è il limite del social network: troppo di pancia e di catena".

Spesso è un'ottima cosa, ma altre volte mi fa venire una gran rabbia.

Due notizie stanno spopolando in questi ultimi giorni:

L'arcivescovo di
Granada che dice che se una donna abortisce poi non c'è tanto da piangere se uno la stupra (idea peraltro tipica di certi begli ambientini cattolici) e l'arcivescovo di Recife, che ha scomunicato i medici che hanno fatto abortire una bambina stuprata e messa incinta dal patrigno.

Ora, entrambe le notizie hanno già qualche anno e come spesso accade, al momento della loro diffusione hanno interessato solo chi si indigna per certo schifo ogni singolo giorno, lasciando più o meno indifferenti gli altri, che anzi a volte mi hanno detto "be', ma cosa ti aspetti, quello è il loro lavoro. Loro devono dire così." Manco rischiassero la morte se facessero il contrario.

Per dire, dell'aborto della bambina,
Femminismo-a-Sud aveva scritto il 6 marzo 2009, ben prima che la crisi economica rendesse gli italiani improvvisamente degli anticlericali; io stessa avevo parlato della notizia qualche mese dopo.

Adesso che su facebook c'è un gruppo che invita il Vaticano a pagarci la manovra finanziaria (che peraltro non si limita alle battute, ma spesso posta cose parecchio interessanti), odiare la Chiesa non è più solo per noi atei e senza dio.
Ora è una moda.

Ma quelli che ora si indignano e vomitano odio, dove stavano nel 2009, quando questi due vomitavano il loro schifo?
E nel 2005, quando il governo aveva deciso che la Chiesa non avrebbe più dovuto pagare l'ICI?
O negli ultimi decenni, quando la Chiesa ha boicottato il referendum sulla Legge 40, quando ha attaccato la 194 e la RU486?
Dove quando il papa in Africa diceva che i profilattici non servono a niente mentre la gente gli moriva davanti?

Io non ne posso più delle indignazioni a comando, della moda. Davvero, non ne posso più. Mi fa tanta rabbia quanta la merda che vedo.

mercoledì 24 agosto 2011

Attenzione.


Leggo di sfuggita un post su Facebook a firma Lettera Viola: "Grazie Berlusconi, TG1 si inventa la traduzione del ribelle libico, ma viene sgamato", con il video in questione, in cui si vede un uomo che bacia una bandiera USA e ringrazia Obama e Sarkozy. Il nome "Berlusconi", in effetti non c'è.

TG1

Ovviamente tutti ci incazziamo e cominciamo a postarlo a nostra volta.

Poi vado su Repubblica, che linka la replica del
TG1 e purtroppo sono costretta a fare mea culpa: nel video integrale quel nome c'è eccome ("Perluskani", ma si capisce di chi parla).

Non ho verificato. Mi sono fermata a quello che mi hanno fatto vedere. Ho fatto quello che di solito critico negli altri.

Ecco, questo non deve succedere perché mentre io e Arianna ci scriviamo mille commenti e io intaso le bacheche altrui col video originale, Minzolini gode come un riccio, perché la prossima volta che diremo quanto è servo e falso, lui avrà in mano qualcosa di reale per dirci che siamo in malafede, mossi dall'odio e bla bla bla.

Anche Lettera Viola aggiusta il tiro e ora l'articolo ha un punto interrogativo che prima era assente, ma questo deve servirci da lezione.

E' nostro dovere attaccare i servi e i loro padroni, ma nel farlo, dobbiamo essere certi di essere assolutamente inattaccabili.

Ah, comunque il TG1 è feccia.