domenica 31 gennaio 2010

Via Tasso

Via Tasso, Roma


E quindi domenica mi sono svegliata presto per andare a Via Tasso.

Speravo di vedere la strada completamente invasa, ma non è stato così.
Non posso non chiedermi ancora una volta dove sono i ragazzi dell' Onda.
L'ho già detto mille volte, ma continuo a non comprendere le loro assenze.
Possibile che non abbiano sentito le scritte sulle mura del Museo come un affronto fatto a loro stessi?
Possibile che non abbiano sentito il bisogno di andare ad ascoltare le parole di chi quel periodo l'ha vissuto, di chi ha perso genitori, fratelli, amici alle Fosse Ardeatine o nello stesso carcere di Via Tasso?

Forse non dovrei essere polemica, è inutile. Ma mi guardavo intorno e pensavo che l'età media era troppo, troppo alta.

E poi ci sono i media.
Il Tgr ha fatto un servizio di pochi minuti, i telegiornali nazionali hanno appena accennato alle scritte e alla reazione dell'A.N.P.I. Il sit-in non ha trovato spazio nell'homepage di Repubblica- Roma.

E consiglio ancora una volta a tutti di andare a visitare il Museo e di provare a fermare qualcuno dei più anziani, perché sentirli parlare ieri è stato per me davvero emozionante.
Poi vabbè, io so' fracica e piango sempre, ma questa è un'altra storia.


venerdì 29 gennaio 2010

24-29 Gennaio 2010

Domenica 24 decido che devo andare da Decathlon: ho bisogno di pinne, di costume e cuffia nuovi e di una giacca a vento.
Così io e A decidiamo di prendere la macchina per evitare il gelo in motorino.
Ovviamente la macchina non va.
Sarà il freddo, ci diciamo, riproveremo più tardi. Io smadonno, ma sono fiduciosa.

Ovviamente la macchina continua a non partire e quindi il Mercoledì successivo chiamo il numero verde fiat che mi dice "sisi, le mandiamo il carroattrezzi che porterà la macchina all'officina più vicina a casa. Le manderemo un sms". Perfetto!


Il sms arriva e mi dice la destinazione: l'officina è poco avanti, una svolta!
Arriva l'omino.
Omino: "Che c'ha la macchina?"
Arguzia: "Non lo so, si accende, ma poi è come se non reggesse il minimo e si spegne".
O: "E' fredda, ha tirato l'aria?"
A: "(maledetto idiota, l'aria questa cazzo di macchina non ce l'ha!) Da quello che so questa macchina non ha l'aria"
O: "Ha provato a mettere la benzina?"
A: "(Maledetto idiota, ma per chi cazzo mi hai preso?) No, guardi, non ce n'è bisogno"
O: "Vabbè. Mo' gliela porto nel tale posto"
A:  "Scusi, ma non dovrebbe portarla qua?"
O: "bla bla bla deposito bla bla officina bla bla, domani la chiameranno per dirle dove sta"
A: "(Testa di cazzo, dillo che devi tornà in culo ai lupi e non ti va di fare il giro lungo per portarla qua dietro!) Uff, peccato, l'assistenza aveva detto bla bla bla, ma va bene..."

Ok.
Aspetto domani.
Domani ovviamente non chiama nessuno, anche perché l'omino ha segnato il mio numero a cazzo di cane e anche se l'ho chiamato per correggerlo, temo non l'abbia fatto...
Comunque, riesco a capire dove sta la mia macchina.

Arguzia: "Salve, mi hanno detto che la mia macchina è da voi..."
Meccanico: "Guardi signora che io non le posso mica dire subito cos'ha la macchina"
A: "(ma vaffanculo chi cazzo te l'ha chiesto?) Si, lo immagino, è solo che vorrei sapere se in effetti la mia macchina è da voi. Mi avevano detto che avrei ricevuto una telefonata, ma nessuno mi ha fatto sapere nulla, si metta nei miei panni."
M: "Io non le posso dire niente!"
A: "(li mortacci tua de sto stronzo, ringrazia il tuo dio che hai Priscilla in ostaggio, sennò già ero venuta a menatte) Guardi, ripeto, io la capisco, ma lei provi a capire me: mi hanno caricato la macchina e io non so dove sia... non può aiutarmi? E' una 600 rossa, targata bla bla"
M: "Si, ce l'ho, ma guardi che parte la macchina, eh. Non è che sta senza benzina?"
A: "(maledetto testa di cazzo, quando cazzo imparerete che non è che se siamo femmine non sappiamo distinguere una pentola da un fottuto cerchione!) Si, lo so che parte, ma lei ha anche provato a lasciarla accesa e a camminare?"
M: "No. Domani in mattinata la chiamiamo noi."
A: "(maledetta merda) Uh, grazie, gentilissimo"

Ok.
Aspetto domani.
Domani ovviamente non chiama nessuno.
Alle 16 decido di farlo io. Risponde lo stesso simpaticissimo meccanico.

A: "(Testa di cazzo, io ti odio, ma Priscilla è da te e farò finta di essere una signorina per bene anche oggi) Salve, chiamo per quella 600. Avevate detto che mi avreste chiamata stamani, ma sono le 16 e io non ho saputo niente."
M: "Ah, si, è la pompa della benzina. Abbiamo ordinato il pezzo di ricambio. Sa, si accendeva subito, ma poi non reggeva."
A: "(Maddai? Mortacci tua e de chi nun te lo dice con la mano arzata!) Uh, incredibile... Ci sentiamo la settimana prossima allora. Arrivederci".

In tutto questo Sabato avevo portato i miei adorati stivali dallo scarparo, visto che le suole dopo 7 anni avevano deciso di bucarsi.
Ieri tutta contenta sotto il diluvio universale e rischiando la morte (grazie SindacoDegliAltri per lo splendido lavoro che stai facendo per sistemare le strade di periferia, limortaccitua) vado a ritirarli e stamani tutta contenta me li metto dopo due mesi di assenza.
Ovviamente non sono arrivati in ufficio, la nuova suola s'è staccata e stasera sono dovuta tornare per lasciarglieli di nuovo.

Non mi dilungo sulle meraviglie dell'ufficio, ché mi pare troppo.
 

mercoledì 27 gennaio 2010

Figliano

I miei amici cominciano a convivere/sposarsi/figliare.
Che poi volendo è pure ora, visto che viaggiamo tutti sui trenta.

Ci sono quelli che stanno insieme da una vita e stanno mettendo da parte i soldi per andare a vivere insieme.
Ci sono quelli che si sono messi insieme e dopo due mesi già convivevano e dopo sei ci hanno annunciato il loro matrimonio.
Ci sono quelli che si sono lasciati da poco dopo anni di convivenza e ora sono spiazzati perché non sanno vivere soli.
Ci sono quelli che sono soli da sempre e cominciano ad accusare il colpo.
Ci sono quelli che stanno bene da mamma e col cazzo che pensano a trovarsi uno straccio di lavoro e andare alla ventura.
Ci sono quelli che come se niente fosse ti fanno sapere che aspettano un bambino e te quasi collassi, visto che te li ricordi con il fiatone e il mocciolo nel cortile della scuola.
Ci sono io, che ho avuto storie più o meno lunghe e più o meno belle, a volte finite male e che ci voglio riprovare, ma che sono gelosa della mia solitudine e -come diceva il buon Albertone- a mettermi un estraneo in casa non ci penso proprio. Io che custodisco le manie che ho acquisito in quest'anno e poco più di vita solitaria e che voglio perdere il più tardi possibile, perché certe volte penso che quella di smetterla di dare retta agli altri e andare a vivere sola sia stata la scelta migliore che abbia mai fatto.

Giornata della Memoria

E ovviamente qualche testa di cazzo ha pensato bene di sporcare i muri di Via Tasso con scritte e svastiche.

Se  non altro hanno rafforzato la mia voglia di tornare al
Museo Storico della Liberazione.

martedì 26 gennaio 2010

Barbabietola da zucchero

Studiare geografia mi ha sempre rotto i coglioni: odio imparare a memoria le cose e quei cazzo di capoluoghi di provincia sono stati un incubo, anche se ricordo quelli della Lombardia in ordine alfabetico.

Comunque,
privare i bambini delle gioie che può dare scoprire che un po' ovunque si trova la mitica barbabietola da zucchero mi pare troppo.

Quindi, seguiamo tutti l'esempio di
Erinni e firmiamo QUI.

lunedì 25 gennaio 2010

Cristo santo...

Cioè, praticamente questi qua per contrastare la "perdita dei valori" si sono inventati il rosario digitale.

Ne hanno di diversi modelli, peraltro.

C'è il Rosario Digitale Prex, "tascabile, leggero e resistente agli urti".
Tu lo accendi e pregate insieme.
Dicono sia il regalo ideale per tutti:

• per il tuo bambino a cui stai insegnando le preghiere;
• per quel tuo amico che, dopo essersi allontanato per un periodo dalla Chiesa Cattolica, ha riscoperto Dio e ora vorrebbe recitare il Santo Rosario ogni giorno, ma non ricorda i Misteri della vita di Gesù Cristo;
• per le persone anziane che non riescono a recarsi in chiesa tutte le mattine per recitare il Santo Rosario con la comunità parrocchiale o che sono costretti a stare tutto il giorno da soli in casa mentre tu e la tua famiglia siete presi dal lavoro o dallo studio. Con il Rosario Digitale Prex, si sentiranno meno soli e saranno felici di ricordarsi bambini quando ci si riuniva con tutta la famiglia davanti al caminetto per recitare il Santo Rosario...


Musiche in apertura e chiusura. Le preghiere sono recitate da una voce femminile, i misteri da una maschile. Benedizione sacra e riflessioni incluse nel prezzo (una quarantina di €uri).
Eccezionale.

Poi c'è la versione Lux.
Sempre tascabile, sempre leggero e resistente agli urti. Te lo puoi mettere al collo e ascoltarlo con le cuffie tipo I-pod e non solo: inserendo al posto degli auricolari ad esempio le casse del tuo computer, potrai ascoltare il Santo Rosario con tutta la famiglia.
Persino quando stai facendo le pulizie o mentre prepari la cena.
Strepitoso.

E non dimentichiamoci dei defunti, con la bellissima ed elegante "
Cornice Nocturnia", dotata di luce e "altoparlanti" (120 €uri)

Io ho paura.