lunedì 31 agosto 2009

Appuntamenti

Sono parecchie le iniziative della comunità glbt per reagire agli attacchi omofobi delle ultime settimane (mesi, anni, decenni, secoli, a dirla tutta).

Il 4 Settembre si scende in piazza a Roma.

http://www.arcigayroma.it/arcigayroma/index.asp?id_dettaglio=1733&id=55&sezione=News

Bioetica, puttane e schedature di gay.

Mi chiedo quanto durerà "l'attacco" dei cattolici al premier.
Ora sono tutti indignati per i comportamenti di "dubbia moralità" di Berlusconi e piangono sui barconi dei migranti, ma immagino che l'idillio tornerà prepotente quando si tratterà di discutere, ad esempio, di bioetica.

L'Avvenire e una larga parte del mondo cattolico critica duramente non solo Berlusconi e i suoi festini, ma anche l'operato del governo in materia di immigrazione e diritti (ovviamente non quelli degli omosessuali, che fanno piangere Gesù e meritano di bruciare tra le fiamme dell'inferno).
Ma poi?
Le alte gerarchie ecclesiastiche sanno bene che solo questo governo può garantire l'oscurantismo di cui hanno bisogno e non credo che ci metteranno molto ad accantonare Villa Certosa in nome della d"ifesa della vita".

domenica 30 agosto 2009

Serve rigore

Oggi scopro un altro significato della parola rigore: respingere 15 donne, 3 bambini e i loro 57 compagni di viaggio.

Chissà se lo metteranno nell'edizione 2010 dello Zingarelli.

venerdì 28 agosto 2009

Per molti, ma non per tutti

Per curiosità stamani sono andata sul sito delle Pari Opportunità.
Volevo leggere qualcosa sugli attacchi omofobi degli ultimi giorni.
In home page nulla.
Quindi vado su "comunicati stampa".
L'ultimo è del 21 Agosto e dice che visto che il piddì è offensivo, la MinistraVelina non andrà a Genova.

Ecco.
Meno male: leggere una condanna delle ultime violenze mi avrebbe spiazzata.

10 domande

Stamani quando ho comprato il giornale (La Repubblica) ho sorriso leggendo il titolo in prima pagina.
"Berlusconi va dai giudici e fa causa alle 10 domande".
Insomma, mi è venuto da ridere, come quando ho letto che Zaia dice che loro sono nientepopodimenoche "i nuovi crociati".

Poi però uno pensa.
E pensi che non è normale fare causa a un giornale che ti fa delle domande, anche se non le trovi giuste, anche se le credi lesive della tua persona, anche e soprattutto se sono illazioni, spazzatura, menzogna.
Se sentissi di uno che va in giro a dire che "Arguzia ha votato il SindacoDegliAltri", io mi sgolerei per urlare la falsità di queste parole. Se uno mi chiedesse "è vero, Arguzia, che vieni da una famiglia fascista?" io farei immediatamente una conferenza stampa in mondo visione per smentire il bugiardo diffamatore.

Lui no.
Lui ha scherzato, s'è arrabbiato, s'è accigliato, ma non ha mai risposto alle 10 domande di Repubblica.
Domande praticamente ignorate dai Tg nostrani e che invece riempiono i media del resto del mondo.
Con la denuncia Berlusconi vuole dare un avvertimento: chi è contro di me, paga.
Chiaro come il sole.


Firmate QUI, se credete che la libertà di stampa sia un valore.

Arguzia non censura

[youtube http://www.youtube.com/watch?v=MLKFgBhCe9w&hl=it&fs=1&]

giovedì 27 agosto 2009

Censura preventiva

Il 4 Settembre prossimo esce al cinema "Videocracy", documentario di Erik Gandin sulla televisione italiana.
La Fandango ha mandato il trailer a Rai e Mediaset, che ovviamente lo hanno rifiutato.

Dice Procacci: "Come sempre abbiamo mandato i trailer all'AnicaAgis che gestisce gli spazi che la Rai dedica alla promozione del cinema. La risposta è stata che la Rai non avrebbe mai trasmesso i nostri spot perché secondo loro, parrà surreale, si tratta di un messaggio politico, non di un film". Quelli di Mediaset "Ci hanno detto che secondo loro film e trailer sono un attacco al sistema tv commerciale, quindi non ritenevano opportuno mandarlo in onda proprio sulle reti Mediaset".

Va bene Mediaset, capisco il motivo del rifiuto, ma la Rai?
Non dovrebbe essere "di tutti"?
O lo è solo quando censura, nasconde le notizie, le "ammorbidisce" per fare un piacere al padrone?

Da Repubblica on line: Nella lettera di rifiuto si scrive che dato il proprietario delle reti e alcuni dei programmi "caratterizzati da immagini di donne prive di abiti e dal contenuto latamente voyeuristico delle medesime si determina un inequivocabile richiamo alle problematiche attualmente all'ordine del giorno riguardo alle attitudini morali dello stesso e al suo rapporto con il sesso femminile formulando illazioni sul fatto che tali caratteristiche personali sarebbero emerse già in passato nel corso dell'attività di imprenditore televisivo".

Insomma, per evitare guai col capo e per impedire al popolo pecorone di pensare, molto meglio censurare prima.
Ma qui non c'era la libertà di parola e di pensiero?


QUI il documento della Rai.