Uno dei miei problemi con gli stereotipi di genere è che li trovo -anche- terribilmente noiosi e fuori moda.
Insomma, basta con le bionde che sono sceme, con le sise che ottundono le sinapsi, con le femministe che sono cozze e non fanno sesso, con le donne di potere che "sono peggio degli uomini, molto più stronze e poi chissà a chi l'hanno data per arrivare fin lì".
Ma non vi siete stufati? Sono trent'anni che sento sempre le stesse cose. Basta!
Ormai certi modi di dire, di fare e di pensare sono stati assimilati, al punto che per protestare contro la segretaria del più grande sindacato italiano, non si riesce ad evitare l'accostamento del suo nome alla richiesta di sesso e noi che siamo state in qualche modo felici di leggere dell'espulsione dei "contestatori" veniamo -come al solito- accusate di non aver colto l'ironia e di essere delle noiose bigotte.
Per la cronaca: non c'è niente di ironico nella continua allusione sessuale, nello svilimento della figura femminile. E non è necessario essere femminista per capirlo. Basta un cervello, un po' di educazione e il rispetto per l'altro.
Prendiamo ad esempio la faccenda DSK, con giornalisti che dicono che le cameriere che protestavano erano "immolestabili" in quanto cozze. Come se poi bastasse essere un cesso per evitare le molestie... vabbè. E le decine di articoli che cercano di screditare "la cameriera di colore", donna senza nome, cercando di renderci simpatico un presunto stupratore solo perché ricco e potente.
Altro stereotipo: il riccone non ha bisogno di stuprare, lui il sesso può pagarlo. E poi quella ci stava, dove si è mai vista una cameriera che non ci sta? E le donne che protestano lo fanno perché nessuno le guarda mai.
C'è stato un simpatico giornalista di uno dei quotidiani più venduti, che scrivendo dell'odioso omicidio di una ragazzina, non ha trovato di meglio che insultare un'altra ragazza e tutte quelle che non rispondono ai suoi esigenti canoni estetici e che osano innamorarsi del bello del paese anche se hanno il collo taurino e le "braccia da camallo".
Gli ho scritto, provando a spiegargli la pericolosità di quel tipo di stereotipo, ma niente, mi ha ignorata.
Ci sono poi decine di uomini che girano per blog e profili facebook per far sapere alle donne quale sia il loro illuminato pensiero sulle questioni che le riguardano. Ed è tutto un commentare, giudicare, "insegnare".
E quindi capita che mentre chiedi alla gente di dare un piccolo segnale di solidarietà alle donne saudite non riescono a non spiegarti come le donne "non facciano niente per le donne", di come abbiano bisogno di una "donna-feticcio" per protestare, perché altrimenti ne sono incapaci. O che mentre tu chiedi una foto in macchina ti rispondono con un fantastico "forse anche la donna che poche settimane fa si è presa la vita di un bambino di cinque anni, forse anche lei guidava con Malan?" (il nome l'ha scritto male lui, io ho fatto copia&incolla) per poi attaccarti infiniti pipponi pseudoambientalisti che la sola cosa che ti fanno venire in mente è comprare un lanciafiamme e devastare prati e fiori.
O magari quelli che ti vogliono "liberare dai tacchi a spillo altissimi, perché a noi maschietti non piace".
Ancora stereotipi: donne nemiche delle donne, donne incapaci di prendere iniziative politiche, donne che vivono la loro vita per piacere ai "maschietti" (termine peraltro uscito dalla tastiera di uno che potrebbe essere mio padre e quindi mi fa ancora più senso).
Ci sono giornali che ovviamente non leggeresti mai, ma che in giorni come questi, mentre stai ancora festeggiando il referendum non puoi evitare di aprire e che ti consigliano siti per l'uomo che deve "riprendersi la vita!", che non possono fare a meno di accoglierti con un sedere in primo piano, stereotipizzando stavolta non solo te in quanto donna, ma anche il "maschio", che evidentemente non è altro che un demente che sbava guardando culi&tette.
E poi le pubblicità, i programmi televisivi, i cartelloni che invadono le strade: donne nude, doppi sensi che manco i film di Alvaro Vitali, insulti più o meno velati...
Non vi siete annoiati a morte? Non pensate che sia ora di buttare via questi stereotipi?
Di reagire in qualche modo?
Io non ne posso più e per quel che mi riguarda, continuerò a denunciare tutto questo.