venerdì 17 settembre 2021

Esasperante.

Mi chiedo se abbia senso riprendere questo blog fermo ormai da tempo (ah, i figli, signora mia, te succhiano la vita...) per parlare dell'ultima uscita di Barbara Palombelli e mi dico che sì, ha senso.

Non perché io abbia qualcosa di particolarmente illuminante da dire, anzi, ma perché sento l'urgenza di urlare la mia rabbia. Feroce.

Durante una puntata di Forum, programma inspiegabilmente più che longevo, in onda dal 1985 sulle reti Mediaset e attualmente condotto, appunto da Barbara Palombelli, "giornalista, conduttrice televisiva e conduttrice radiofonica italiana" da ben 9 anni, la conduttrice ha voluto commentare l'ultima settimana, che ha visto 7 donne morte ammazzate, con queste parole:

"Come sapete, negli ultimi sette giorni ci sono stati sette delitti, sette donne uccise presumibilmente da sette uomini. Questo soltanto per dire dell'ultima settimana. Però a volte è lecito anche domandarsi: questi uomini erano completamente fuori di testa, erano completamente obnubilati, oppure c’è stato anche un comportamento esasperante, aggressivo anche dall’altra parte? È una domanda, dobbiamo farcela per forza perché dobbiamo in questa sede, soprattutto in un tribunale, esaminare tutte le ipotesi"

Questa cosa ha un nome, si chiama "victim blaming" ed è quello che capita sempre quando una donna viene picchiata, quando viene stuprata, quando viene uccisa.

Le parole di Palombelli sono facilmente traducibili con un "non è che un po' se la sono cercata?"

Il "te la sei cercata" ci accompagna da sempre, in quanto donne, impariamo presto a conoscerlo, in linea di massima dai 13 anni in poi tutte noi almeno una volta lo abbiamo incontrato sulle nostre strade.

Ti hanno messo la mano sul culo in tram? Be', con quella gonna corta un po' te la sei cercata.

Il tipo con cui sei uscita ti ha stuprata? Be', sei uscita sola con lui, magari hai anche bevuto, un po' te la sei cercata.

Durante il ricevimento il prof. ha fatto apprezzamenti non graditi? Be', con quella maglietta troppo scollata un po' te la sei cercata.

Tuo marito ti ammazza? Be', ma tu lo esasperavi, un po' te la sei cercata.

Con quella domanda che "dobbiamo farci per forza" Palombelli persegue l'idea che sia la vittima a doversi difendere. Ve lo ricordate il delitto del Circeo? Pareva che a difendersi dovesse essere Donatella, che, diciamolo, "un po' se l'era cercata".

E cosa c'è di diverso tra le parole degli avvocati degli assassini e stupratori del Circeo e quelle di Palombelli?

Nessuna.

Per entrambi la colpa è, a conti fatti, della donna.

Che provoca, esaspera, se la cerca.

Palombelli ha però un grande merito: mostra senza ombra di dubbio e senza possibilità di errore che il patriarcato insozza tutti e tutte, che nemmeno le donne, vittime di una società patriarcale da qualche millennio, sono fuori da quella lordura.

Sta a noi, amiche, sorelle, continuare a scardinare certi meccanismi, per far sì che certe idee vengano cancellate dalla storia.

Lo stiamo facendo, continueremo a farlo.

Anche senza donne come Palombelli accanto.

Soprattutto senza donne come Palombelli accanto.


Siamo il grido altissimo e feroce, di tutte quelle donne che più non hanno voce.



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