La doverosa premessa è che dal femminismo ho imparato a parlare per me. E che il personale è politico.
Quindi quello che dirò qui non è altro che la mia esperienza, che spero possa essere interessante per altre che magari come me si sentono strette in un ruolo in cui con belle parole e discorsi illuminati pare che chiunque ci voglia relegare.
Lo spunto lo prendo dal titolo di un articolo su Chiara Ferragni, che avrebbe dichiarato di avere interrotto allattamento al seno perché “non mi annullo per un figlio.
Non ho letto l'articolo, non so cosa abbia effettivamente detto e in tutta franchezza mi interessa poco.
Ciò che davvero mi interessa sono le reazioni e i commenti di tante e tanti a quel titolo. Commenti in larga parte parecchio beceri, spesso volgari e ovviamente profondamente sessisti.
La “baldracca" è una “lurida" che se proprio non ha voglia di annullare allora non avrebbe dovuto fare un figlio, visto che l’annullamento di sé sta “nel pacchetto” quando partorisci.
Non solo, l'allattamento al seno è osannato come il solo modo giusto di nutrire la prole e poco importa se non hai abbastanza latte o se la sola idea di passare le tue giornate a tette al vento mina la tua sanità mentale. Le buone madri si sacrificano, si annullano, si mettono sempre e comunque in secondo piano rispetto alla luce dei loro occhi.
Appena rimasta incinta ho pensato che mai e poi mai avrei allattato a richiesta: l'idea di essere un bar perennemente aperto mi faceva orrore.
“Vedrai”, mi dicevano, “funziona così”, “devi". Nessuna alternativa possibile.
Con due gemelli non ho nemmeno mai pensato di provarci, non potevo nemmeno immaginarmi tutto il giorno con due poppanti attaccati al seno.
I miei bambini, fortemente e faticosamente voluti, sono nati prematuri e sono stati in ospedale quasi due mesi, la prematurità e il basso peso gli hanno dato delle difficoltà ad attaccarsi alla tetta e io ero parecchio provata.
Ci ho provato, eh.
In ospedale non facevano che dirci quanto il latte materno fosse fondamentale per dei bimbi prematuri.
Mi svegliavo alle 6 per tirarmi il latte e poi ogni quattro ore fino al momento di uscire per andare in ospedale, dove lo tiravo ancora per garantirgli le otto poppate giornaliere (che per due fa sedici).
Una volta venuti a casa non ho avuto tempo, voglia e testa per continuare così, quindi ho dato il mio più caloroso benvenuto alla Formula e ho comprato sedici biberon.
“Dovresti continuare a provare”.
“È stata l'esperienza più bella della mia vita".
“È un altro tipo di contatto, più intimo, col biberon non lo potrai mai provare”.
“Chiama una consulente”.
“Negli ospedali dovrebbero incentivare l'allattamento al seno”.
Quest'ultima frase mi ha sempre fatto venire in mente suor Evangelina di “Call the midwife", che dopo aver obbligato a furia di sensi di colpa una donna ad allattare, una volta visto che la puerpera stava impazzendo e la bimba morendo di fame, si converte al latte artificiale e chiede scusa alla donna per non averla ascoltata e capita.
Ecco, alcune fan del latte materno che ho incontrato sono state come un muro e con me hanno avuto l'effetto esattamente contrario a quello che avrebbero voluto.
Per fortuna mi è venuto sempre in soccorso il mio pessimo carattere.
Non ho mai avuto paura di dire che la gravidanza non è stata in alcun modo il periodo più bello della mia vita, che non ho mai passato notti insonni a vegliare rapita sul sonno dei miei figli, che credo che il co-sleeping sia una forma di tortura.
A volte ho parecchio esagerato, ma tant’è.
Ma pare che certe cose una madre non le possa nemmeno pensare, figuriamoci dire ad alta voce. Questo ti rende in primo luogo una pessima madre e subito dopo una che evidentemente deve avere dei problemi, perché una donna che, come avrebbe detto Ferragni, non vuole annullarsi per la prole non può che essere una che non sta proprio bene.
E la cosa divertente è che questo tipo di discorsi non vengono solo dalle tanto vituperate “mamme pancine” (ma esistono, poi? Sono davvero come le dipinge quel tizio su Facebook? Anche su questo sarebbe interessante aprire un capitolo) o da qualche bigotta ultracattolica votata al sacrificio, ma anche da donne che fino all’attimo immediatamente precedente al test di gravidanza parevano avere un altro tipo di idea e di desiderio per la propria vita e anche della figura materna.
Questi pochi mesi da madre mi hanno fatto pensare che sarebbe ora di scardinare dalle fondamenta un'idea di maternità che nonostante le belle parole ci vuole sempre in secondo piano rispetto alla prole, sempre e comunque in disparte, con i nostri desideri e le nostre necessità messi in un angolo.
E questa pare essere un'idea di maternità ampiamente condivisa, a destra e a sinistra, tra le/ i maschiliste/i più o meno consapevoli, tra le/i bigotte/i di ogni generazione e da certe femministe, che pare abbiano come unico pensiero il “corpo generativo delle donne”, con buona pace di quelle che 'sto "corpo fertile" non ce l'hanno.
Da femminista, da donna e -incidentalmente- da madre credo che sarebbe interessante e importante riappropiarci anche di questo, di rivendicare le nostre paure, difficoltà, disagi, i nostri desideri e le nostre aspirazioni, di non lasciare che a parlarne sia chi ha come faro quello della madre chioccia che vive per i propri figli e figlie.
Insomma, onestamente, i ragazzini rompono i coglioni? Sì.
Sono a volte talmente insopportabili da farci quasi pentire di averli voluti? Sì.
Li amiamo? Sì.
Per fortuna ho ricominciato a fumare.
«Io voglio un tetto per ogni famiglia, del pane per ogni bocca, educazione per ogni cuore, luce per ogni intelligenza» (Bartolomeo Vanzetti) E' piuttosto ovvio che questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 7-3-2001 (ma davvero tocca scriverlo?)
lunedì 6 agosto 2018
Cose di maternità.
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Fumare fa malissimo ma i polmoni sono i tuoi
RispondiEliminaogni donna deve vivere la maternità come crede, ci sono donne che davvero hanno una gravidanza tranquilla, donne per le quali davvero l'allattamento al seno è una bella esperienza e hanno tutto il diritto di dirlo e non sono bigotte, non sono "pancine", non sono invasate, non sono donne che si annullano, sono donne normali che hanno tutto il diritto di provare ciò che provano.
E ci sono done come te o Chiara Ferragni e altre che hanno avuto una gravidanza più difficile o che legittimamente non vogliono o non possono allattare al seno e hanno il diritto di non farlo e di optare per il latte artificiale senza subire giudizi.
Ma non è che le "mamme felici di allattare" sono cretine che si annullano o che le mamme che on allattano sono "snaturate" nessuna elle due affermazioni è giusta. Una madre che allatta al seno su richiesta non è una che si annulla, e una madre che non allatta al seno non è snaturata.
io ho letto le reazioni di molte donne che si sono sentite giudicate da Chiara Ferragni perchè loro hanno allattato al seno tranquillamente e non si sono "annullate" affatto. Nessuno deve giudicare le madri che allattano, nessuno deve giudicare le madri che non allattano, nessuno deve giudicare le madri che considerano la gravidanza e l'allattamento una bella esperienza e nessuno deve giudicare le madri per cui la gravidanza è stata orribile e l'allattamento difficile o quasi impossibile perchè sono entrambe esperienze vere, reali.
E credo che pochissimi genitori padri e madri si pentano sul serio di aver voluto i figli anche se è stressante, anche in mezzo a difficoltà e ambivalenze anche se rompono i coglioni (ma dal punto di vista dei figli sono i genitori a romperli)
il corpo generativo delle donne è una realtà, solo loro restano incinte, noi contribuiamo con uno schizzetto alla continuazione della specie ma il lavoro grosso lo fanno le donne (il padre ha il dovere dopo la nascita di allevare il figlio assieme alla madre), questa cosa non va negata ma neanche idealizzata
Mi chiedo sempre se tu capisca davvero quello che leggi.
Eliminaquando ho desiderato figli, non sono venuti.
Eliminanon ho il minimo del dubbio nell'affermare comunque che, in caso inverso, avrei ridotto la pratica dell'allattamento al minimo sindacale.
e adesso fammi posto e dammi da accendere.
il punto è che la ferragni è stata giudicata per cose che in realtà non ha detto. il titolo degli articoli prendeva 2 frasi in 2 punti dell'intervista diversi e li cuciva insieme. le mamme pancine si sono indignate e a cascata hanno criticato senza andare a leggere cosa abbia detto veramente. se ci metti anche un po' d'invidia, l'effetto valanga è assicurato.
EliminaHo allattato nel lontano 1984.
RispondiEliminaHo adorato il latte in polvere come fosse un Dio.
Ho portato mio figlio ovunque andassi io (nonna lavorava e io studiavo) l'ho fatto dormire se aveva sonno e spedito al nido a 8 mesi. Insomma sono stata una madre alla mia maniera, mi pare che sia un adulto normale. Mi hanno giudicata? Sí. Mi è interessato? NO.
Ho allattato nel lontano 1984.
RispondiEliminaHo adorato il latte in polvere come fosse un Dio.
Ho portato mio figlio ovunque andassi io (nonna lavorava e io studiavo) l'ho fatto dormire se aveva sonno e spedito al nido a 8 mesi. Insomma sono stata una madre alla mia maniera, mi pare che sia un adulto normale. Mi hanno giudicata? Sí. Mi è interessato? NO.
Ho sempre pensato ai miei figli come esseri distinti e distanti da me. Non ho mai visto i loro corpi come estensione del mio, né il mio come tutt'uno con loro. E ho sempre dato al seno un significato altro da quello di strumento nutrizionale per lattanti.
RispondiEliminaCi si è messa anche la vita a rafforzarmi queste sensazioni. Dopo aver passato otto mesi e una settimana (pure lui è nato un po' in anticipo, anche se non proprio prematuro, e meno male, perché aveva due giri di cordone intorno al collo e una sofferenza fetale che dal monitoraggio a quanto pare non si vedeva, ma se fosse rimasto ancora nella mia pancia sarebbe morto) a sentirmi nella pancia come se là dentro ci avessi un alien, quando il mio primogenito è venuto - un tantino drammaticamente ma insomma poteva andare peggio - alla luce è partita la giostra dell'allattamento al seno. Siccome le nurse in ospedale insistevano io ci ho provato, ma si vedeva che la cosa non mandava in visibilio né me né lui. In più da subito ho avuto il tormento delle ragadi. Allora, seguendo consigli captati a caso come succede talvolta nelle camerate delle puerpere, mi sono munita di paracapezzoli di caucciù, e lui, schifato dal sapore e in difficoltà per l'aumento di circonferenza della protrusione da mettersi in bocca per nutrirsi, faceva ancora più fatica a ciucciare e passava il tempo della poppata a piangere, attaccarsi e staccarsi, cadendo in continuazione in sonnellini comatosi. Non prendeva quasi nulla, e crollava per il calo di forze dovuto alla malnutrizione, ma siccome nell'ospedaletto dietro casa dove l'avevo partorito non me lo pesavano prima e dopo la poppata quando me lo sono riportato a casa aveva pure perso mezzo chilo, era diventato pelle e ossa e per l'ipovitaminosi conseguente le ragadi erano venute pure a lui, all'ano, così al primo pannolino che gli ho aperto per cambiarlo ci ho trovato il sangue. Sangue che dal settimo mese della seconda gravidanza ho cominciato a veder venir giù dal capezzolo destro al posto del colostro. Per cui dopo aver partorito ho chiesto la pasticca per farmi mandar via il latte senza alcun rimorso e anzi con un senso di liberazione. Il che mi ha propiziato due capiparti a distanza di una settimana, ma vabbè.
La cosa veramente sensazionale comunque è che tu ti sia vista Call the midwife (io pure, eh)
Una serie ingiustamente ignorata, secondo me.
Eliminanon voglio parlare di allattamento, ne avrei tante da dire e dopo 3 lunghi allattamenti ho la mia esperienza e mi sono fatta una mia idea, ma non mi sembra il caso di tediarvi. io però il passo di quell'intervista l'ho letto, pur non sapendo praticamente chi fosse la Ferragni (so solo che è sposata con un cantante e che non si fa altro che parlare male di lei da quando è nato il figlio. mi hanno spiegato che guadagna tanti soldi praticamente facendo pubblicità, chiamala fessa!), ma perhè dopo i titoli e i commenti volevo capire cosa davvero avesse detto: mi puzzava che le parole fossero state davvero quelle e mi ero convinta che come al solito avessero fatto un copia incolla solo di quello che a loro faceva comodo scrivere. Ho scoperto che era esattamente come pensavo. il suo ragionamento (che non f auna piega) era più o meno questo: a 2 mesi mi hanno prescritto il latte artificiale perchè il solo materno non bastava (cosa peraltro comunissima), allora siccome a breve sarei tornata al lavoro ho deciso di smettere di allattare. la frase "non ci si annulla per i figli" - sacrosanta - mi è sembrata riferita più al rientro al lavoro piuttosto che all'allattamento. solo che i leoni da tastiera non leggono gli articoli, si fermano al titolo scritto ad arte dai geni della bufala che sono i giornalisti.
RispondiEliminae tornando al discorso del lavoro, io ho allattato 3 figli oltre l'anno tornando al lavoro prestissimo, mi tiravo il latte e non è che la cosa sia stata proprio gratuita. ma avevo un allattamento ben avviato e sarebbe stato (per me) un peccato smettere. evidentemente non era quello il suo caso, e anche se lo fosse stato sono affari suoi. infine, sull'allattamento se ne dicono tante, ma quello che vale è la volontà della mamma. ho amiche che non allattavano a richiesta perchè volevano essere indipendenti (e infatti poi dicevano di non avere abbastanza latte, ma và?) e si riferivano a me come alla mucca carolina che stava a dispisizione del figlio - un esserino di poche settimane - salvo poi fare oggi le casalinghe perchè "i bambini devono stare con la mamma...". io come ho già detto ho allattato a richiesta e poi oltre l'anno 3 figli, sono rientrata al lavoro che avevano 4 mesi i primi 2, 8 mesi il terzo. i miei figli sono andati tutti all'asilo nido prima dell'anno di età. ho sempre lavorato a tempo pieno. insomma ognuno faccia come vuole perchè le regole per essere una buona madre sono poche (vaccinazioni e seggiolino in auto), l'importante è fare delle scelte consapevoli e non perchè te lo ha detto la zia della mamma dell'amica della vicina di casa, e non usare quella dell'indipendenza, o al contrario della mamma che si annulla per i figli, come scusa per criticare altre che sono riuscite dove tu hai fallito o semplicemente hanno avuto un approccio diverso dal tuo.
Vaccinazioni e seggiolino ❤❤
EliminaFantastica! Sono consulente per l'allattamento, ma sono anche femminista: incompatibile? noooo! Hai perfettamente ragione! Troppe maestrine e suore a giro! Ci sono infiniti modi di essere genitore e la gran parte vanno bene, o comunque sono legittimi. That's all!
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