Leggo in giro una grossa indignazione alla
notizia secondo la quale alle due ragazze americane stuprate da due carabinieri
sono state fatte, in sede processuale, domande definite "degradanti" e "ininfluenti".
Ora, è molto bello quando le persone si
svegliano e iniziano a capire come funziona il mondo, ma vorrei che fosse
chiaro a tutte e tutti che di domande "ininfluenti, offensive e
degradanti" che rendono di fatto le vittime di violenza sessuale le vere e
sole imputate nei processi se ne fanno sempre.
Citerei per l'ennesima volta
"Processo per stupro", ma mi potreste obiettare che sono troppo
ancorata al passato.
Quanto sta succedendo in questo processo non è, fidatevi, una novità.
Si comincia nelle caserme, coi vari “come
era vestita” o “perché era sola a quell’ora” e si continua così.
Mi preme sottolinearlo perché anche nel “nostro” ambiente sembra che in molt@ si stiano stupendo per questo atteggiamento degli avvocati
della difesa, come se non sapessero che questa no è altro che la norma e non vorrei che
passasse l’idea che ciò sta succedendo solo perché gli stupratori portano una
divisa.
Questo vorrebbe dire negare quanto avviene ogni giorno sul corpo delle
donne.
Questo schifo è la prassi, fa parte del pacchetto stupro.
Non solo vieni violentata, ma devi anche
spiegare perché è successo.
Oh, poi io se vi svegliate son contenta uguale, in fondo “meglio tardi che mai”.
la vittima non deve essere mai ritenuta responsabile. ed è terribile che ciò accada ancora
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